La Storia di Senigallia
Storia di Senigallia
I primi a insediarsi nel territorio furono i Galli Senoni, fondatori di Senigallia nel IV secolo a.C., stanziatisi nell'odierna provincia di Ancona. Il controllo su quest'area fu esercitato anche dai Romani e all'epoca Senigallia divenne colonia romana, la prima sull'Adriatico: si trattava di Sena Gallica, vecchia Gallia, da cui derivò l'attuale Senigallia.
Ha costituito la Pentapoli bizantina insieme alle attuali Pesaro, Rimini, Ancona e Fano sotto il dominio bizantino; da allora il territorio conobbe un notevole sviluppo purtroppo minato da lotte e rivalità come quelle tra Guelfi e Ghibellini (L'esercito di Manfredi di Sicilia causò la distruzione delle mura della città).
Fu oggetto di interesse di Sigismondo Pandolfo Malatesta il quale si prese cura della ricostruzione della cinta muraria e degli elementi di difesa così da essere ritenuto il rifondatore di Senigallia.
Seguirono gli Sforza, per un breve periodo anche Cesare Borgia noto come duca Valentino e i della Rovere ai quali si deve la Rocca Roveresca.
Nel diciassettesimo secolo la Fiera franca (prima conosciuta come Fiera della Maddalena) assunse grande importanza per il paese permettendo scambi di merci nel Mediterraneo senza pagare il dazio doganale; la Fiera andò in crisi a cavallo tra Settecento e Ottocento per via degli spostamenti dei maggiori commerci nell'Atlantico. Furono questi gli anni del dominio napoleonico.
Con l'Unità di Italia Senigallia venne inglobata alla provincia di Ancona e cominciò a sviluppare le attività legate al turismo che tutt'oggi acquisiscono una rilevanza primaria per l'economia della città. Nel frattempo Senigallia non cessava il proprio sviluppo urbanistico con la nascita di nuovi quartieri popolari al di là delle mura.
